giovedì 26 luglio 2012

Persepolis

Come al solito anche ieri notte sono andata a letto tardi. Non perchè fosse il compleanno della mia migliore amica e avessimo cenato a birra (una meravigliosa Chimay Cinq Cents) e fritto misto abbondante: a mezzanotte meno dieci ero a casa.
Il problema è che sul mio comodino sono solitamente impilati dai 2 ai 5 libri che leggo contemporaneamente. Adesso ospita, in ordine dal basso verso l'alto, Dune di Frank Herbert (è lì più o meno da quattro mesi, prima o poi lo finirò...), l'opera completa del teatro shakespeariano, Metropolis di Thea von Harbou (sceneggiatrice dell'omonimo film e moglie di Lang) e in cima a tutti Caffè Babilonia di Marsha Mehran. Come ogni libro che parli di storia e cucina, mi ha catturato e non riesco a smettere di leggerlo. Me l'ha prestato mia sorella qualche giorno fa (anche lei ama questo genere di cose) e devo dire che mi sta piacendo moltissimo: è la storia di tre sorelle iraniane che, negli anni 80', aprono un ristorante in un grigio paesino irlandese e con le loro ricette esotiche portano un po' di calore alla gente del posto, scacciando la diffidenza dalle loro menti e la monotonia dalle loro membra vessate dal clima freddo e umido. Ovviamente si scava anche nella storia personale di Marjan, Bahar e Layla, dalla morte dei loro genitori, la fuga da Teheran alla vigilia della rivoluzione a tutte le peripezie vissute dalle ragazze.
Leggere il libro mi ha ricordato un film che ho visto poco tempo fa e che mi ha rubato il cuore: Persepolis, di Marjane Satrapi. Il film d'animazione del 2007 è la trasposizione cinematografica del fumetto (sempre della Satrapi), che altro non è che l'autobiografia dell'autrice.
La storia comincia con Marjane bambina, che vive attraverso tutti gli sconvolgimenti dell'Iran prerivoluzionario fino alla caduta della monarchia nel '79 (la Satrapi aveva una decina d'anni), prosegue con la sua adolescenza e tutte le restrizioni del nuovo regime, e finisce con una Marjane ventiduenne che lascia definitivamente famiglia, marito (sposato troppo presto e troppo in fretta, solo per poter camminare insieme per strada) e paese per potersi costruire un futuro migliore.
Mi ha colpito la delicatezza con cui la Satrapi riesce a raccontare anche le cose più brutali e il fatto che la percezione della realtà cambi mano a mano che la protagonista cresce. Il modo semplice ma onesto con il quale i genitori raccontano ciò che sta succedendo a Teheran alla piccola Marjane è un ottimo esempio di come, secondo me, bisognerebbe parlare con i bambini (inutile tacere certe cose perchè sono brutte, meglio spiegarle e parlarne assieme, altrimenti succede che le nuove generazioni non sanno neanche cos'è successo in Italia negli ultimi anni e la cosa, francamente, non lascia ben sperare sul futuro).
Io non ero ancora nata quando c'è stata la rivoluzione in Iran, a scuola nessuno me l'ha mai spiegata e quello che sapevo a riguardo veniva da discorsi fatti in casa, qualcosa visto in televisione (tipo Soraya con Anna Valle, per capirci) e studio individuale per l'esame di storia contemporanea all'università; tralasciando il discorso su quali avvenimenti dovrebbe includere il programma di storia, penso che questo film fornisca un affresco ben preciso su quel periodo dell'Iran e del Medio Oriente. Sono cose accadute neanche tanto lontano da qui, non così tanti anni fa: forse sarebbe bene conoscerle.



2 commenti:

  1. Anche a me Persepolis è piaciuto molto, riesce sicuramente, attraverso l'ironia e la spensieratezza di certe scene, a darci uno scorcio della storia iraniana. Come molti conosco poco di quel paese (un pò più di Charlie Wilson)e questo film mi ha allargato l'orizzonte che era fermo alle notizie di cronaca internazionale e diplomatica.
    Simone

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    1. Grazie per aver espresso la tua opinione, e bravo te che sei stato il primo a commentare...speriamo non l'ultimo!!!
      ps. prima o poi parlerò (magari male) anche di film trash tipo Conan...

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